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itinerari turistici

  • itinerari sul SileVeneto

    Il Parco del Sile

    Ultimo nato tra i quattro parchi naturali regionali del Veneto, quello del fiume Sile rappresenta un'atipicità rispetto agli altri.

    Ultimo nato tra i quattro parchi naturali regionali del Veneto, quello del fiume Sile rappresenta un'atipicità rispetto agli altri, tutti riguardanti zone montane o collinari del Veneto. In questo caso si è voluto tutelare l'acqua, intesa come risorsa vitale e non solo paesaggistica.
    Il territorio che grava sul bacino del Sile è un territorio fortemente antropizzato e più che di singolo parco si potrebbe parlare di tre parchi distinti ma omogenei tra loro:
    - il 'parco alto', che riguarda la zona delle risorgive;
    - il 'parco della città', che tocca specificatamente l'area urbana di Treviso e
    - la 'porta dei parchi', ovvero l'ultimo tratto del parco del Sile, il parco archeologico della zona di Quarto d'Altino e il parco della Laguna di Venezia, che dovrebbe cominciare proprio dove finisce quello del Sile.

    Con i suoi 95 chilometri di lunghezza il Sile presenta per le sue caratteristiche naturali e per l'azione dell'uomo una successione di ambienti diversissimi tra loro. E' per difendere questa tipicità che la Regione ha deciso di istituire il parco a partire proprio dalla particolarità dell'area delle risorgive che, pur avendo subito diverse alterazioni nel corso dei secoli, comprende una serie di elementi tali da rendere assolutamente unica l'intera zona.
    E' in questo contesto che il fiume nasce da una serie di polle sorgive e fili d'acqua che rendono la campagna inzuppata e trasudante, con la terra che inghiotte i rivoli d'acqua per restituirli sotto forma di laghetto o palude. Il Sile scorre a latitudine costante, da ovest e est, con un dislivello minimo tra la zona delle risorgive e quella dove sfocia a nord-est della laguna di Venezia. Anche per questo portata e temperatura dell'acqua sono abbastanza costanti e subiscono variazioni solo in seguito alle particolari precipitazioni atmosferiche.
    Di fatto la parte del fiume caratterizza la parte centrale e occidentale della provincia di Treviso, contraddistinta dal Sile e dai numerosissimi piccoli affluenti che nei secoli scorsi venivano utilizzati come vere e proprie vie navigabili, fiancheggiate da rive ricche di mulini, ville, chiese.
    Sono le acque del Sile, insieme a quelle del Botteniga e di un affascinante sistema di canalizzazioni interne alle mura, che offrono un'atmosfera ambientale del tutto particolare. Le acque scandiscono un tessuto unitario fatto di palazzi, piazze, strade e portici che sovrasta la bellezza dei singoli monumenti, e offrono scorci paesaggistici assolutamente unici.
    Diverso è invece il paesaggio dopo che il Sile ha attraversato Treviso. Il fiume prosegue il suo corso con anse e tortuosità più o meno ampie e le vegetazione è limitata alla fascia lungo i suoi lati, segno anche delle opere di bonifica compiute nella prima metà di questo secolo. Sulle sponde troviamo soprattutto ontani, pioppi e salici, tra cui - di tanto in tanto - spuntano le ville del Sile con la loro facciate rivolte verso il fiume.
    Meno note rispetto a quelle della riviera del Brenta, sono comunque presenze che testimoniano lo sviluppo urbanistico architettonico della zona.
    Villa Barbaro-Battaglia a Silea, con la sua scalinata degradante verso il fiume, villa Cervellini a Cedon, villa Mantovani e la quattrocentesca villa Dall'Aglio-Gabbianelli a Lughignano, per citare solo quelle che si trovano scendendo le acque del Sile. Ma le ville non sono le sole emergenze storico-architettoniche che costellano le rive del fiume, segno di una 'colonizzazione' secolare dell'area del Sile, dove, proprio nella zona delle risorgive, campagne archeologiche hanno rinvenuto testimonianze delle opere idrauliche delle Serenissima Repubblica di Venezia. A partire da questi anni i mulini del Sile non solo provvedevano a rifornire farina da pane Treviso, Venezia, i centri della laguna e del litorali, ma anche servivano a far funzionare le cartiere, le officine per la forgiature dei metalli, della concia delle pelli e setifici. Un'attività troppo differenziata, vasta e complessa per poter esser lasciata al caso o alla buona volontà dei singoli 'imprenditori'. E' così che la Repubblica di Venezia varò una serie di piani di politica economica e urbanistica di cui ancora oggi possiamo vedere gli effetti.
    Ai gruppi o ai singoli cui era concesso di utilizzare l'acqua per attività economiche era proibito - ad esempio - ogni sorta di concentrazione, con regole precise che dettavano di stanze minime, caratteristiche tecniche degli impianti e forme di utilizzo delle acque che, a ragione, allora era considerato come preziosissimo bene comune e che, in quanto tale, andava tutelato. Una tutela che oggi viene riproposta dall'istituzione del parco naturale regionale, in modo che non vengano cancellate per sempre non solo particolarissime testimonianze naturali di cui è ricca la zona delle risorgive, ma anche quelle di una presenza dell'uomo che in passato non solo sapeva vivere col fiume, ma soprattutto convivere nel rispetto delle reciproche necessità.
    Il lavoro di restauro di parte di queste testimonianze, ma anche il recupero delle alzaie lungo le sponde del fiume o gli interventi di rispristino ambientale delle zone più degradate possono segnare il recupero di un legame positivo tra l'uomo e il fiume che sembrava interrotto e che, invece, proprio la creazione del Parco può ripristinare al meglio.

    Presso l'Agriturismo Ca' Serena è possibile noleggiare le biciclette.

  • itinerari sul SileVeneto

    Altri itinerari lungo il Sile

    A piedi o in bicicletta, verso il porto e in mezzo alla natura, sono numerosi i percorsi per ammirare le bellezze del lungo Sile.
    - Per parcheggiare l’auto e quindi proseguire in bicicletta o a piedi sono consigliati gli itinerari che partono dalle località di Fiera di Treviso, Villapendola di Casier, Casier porto, Villapendola e porto di Silea. Partendo da Fiera o da Ponte della Gobba, a Treviso, si percorre l’argine sinistro del fiume.
    Proseguendo si arriva, dopo aver superato un ponticello pedonale ad unica campata, a Villapendola; tenendosi sempre lungo la strada alzaia sull’argine sinistro del ramo del Sil Morto si giunge in prossimità della Chiesa di S.Antonino dove una volta c'era un porticciolo che consentiva di scaricare le merci per Casier, Cendon e per le fornaci, un tempo molto numerose.


    Raggiunto il Lago Verde si può ammirare un ambiente di ex cava recuperato per attività sportive, per il tempo libero e per il ristoro e successivamente attraversare il 'cimitero dei burci'.
    Il percorso lungo l’argine su cui si affaccia l’oleificio Chiara e Forti permette di accedere ai mulini di Silea e arrivare poi al piazzale del centro di Casier ed al porticciolo recentemente attrezzato con briccole e pontili. Si continua fino alla 'casa degli artisti', un centro culturale realizzato attraverso il recupero di una vecchia porcilaia; si prosegue lungo un argine recentemente consolidato per evitare l’ulteriore degrado causato dal moto ondoso dell’acqua che lo bagna da entrambi i lati. Si incontra quindi un ponte mobile, che consente il transito dei motoscafi di un cantiere nautico, fino all’area industriale di Casier dove il percorso termina in attesa della realizzazione del secondo tratto sino a Casale e poi alla conca di Portegrandi.

    - Punto di partenza per una passeggiata lungo il Sile può essere la stazione ferroviaria di Treviso: imboccata la strada a sinistra che corre lungo la ferrovia, si esce su una strada trafficata che a destra sottopassa la ferrovia. Girato a sinistra si passa il Sile e si prende la strada a sinistra. Da qui si alternano tratti sterrati e altri asfaltati, si sottopassa la ferrovia e poi una superstrada; subito dopo un ponte porta sul lato destro del Sile. Poco dopo la ciclopedonale corre su passerelle di legno costruite su palafitte, un percorso che arriva al paese di Casier. Dopo Casier la pista prosegue sempre su sterrato fino a Lughignano, dove l'alzaia si interrompe di fronte al recinto di una Villa affacciata sul fiume. In seguito a un tratto percorso sulla strada provinciale per Casale sul Sile lìitinerario ritorna sull'alzaia prendendo una stradina a sinistra vicino ad alcuni stabilimenti industriali. La pista prosegue sempre su sterrato fin quasi a Casale del Sile. Da qui si può proseguire per la provinciale fino a Quarto d'Altino oppure prendere la strada per Bonisiolo, Marcon, Dese e Favaro Veneto che porta a Venezia.

    La Torbiera
    Dalla Grande Quercia si punta a nord e, attraversata una scolina che segna l'ingresso in una proprietà privata, si attraversa un terreno torboso, abbastanza asciutto, colonizzato principalmente dalla Canna palustre (Phragmites australis) e dal Falasco (Cladium mariscus). Questa cenosi rappresenta una tappa intermedia nell'evoluzione della palude. Infatti i terreni dove la falda freatica è superficiale, o in cui si verificano periodiche esondazioni, le paludi appunto, sono soggetti ad una naturale e lenta evoluzione.
    L'accumulo al suolo della vegetazione, che annualmente si rinnova, origina dei terreni torbosi sempre più compatti, come quello che si sta attraversando, sui quali attecchiscono col tempo vari arbusti, quali Frangole e Salici. Da ultimo, vi affondano i loro apparati radicali specie ad alto fusto, che vanno a configurare un nuovo biotopo: il bosco planiziale. Le alte pareti d'erbe palustri, che rendono obbligato il percorso, si diradano all'improvviso alle soglie di uno straordinario mare verde: la torbiera, delimitata a nord da una riva di arbusti con esemplari notevoli di Salice bianco e in fondo, ad ovest, da un unico ceppo da cui si partono tre fusti di Quercia. La traccia sul terreno prosegue meno evidente, ma sempre sicura, ed è necessario seguirla non solo per non danneggiare le centinaia di specie floristiche che vi si possono osservare, molte davvero rare, ma anche perché si è all'interno di una proprietà privata. Ed è proprio grazie allo sfalcio estivo praticato dai contadini che l'area mantiene questa sua straordinaria ricchezza, che, soprattutto in primavera e nei primi mesi estivi, esplode nel giallo tappezzante delle Creste di Gallo (Rhinanthus minor), appena inciso dal lilla della Prunella (Prunella vulgaris), o dai canuti pennacchi dell'esile Soffione (Eriophorum latifolium). Altre specie di notevole interesse sono la Parnassia (Parnassia palustris), l'Eufrasia (Euphrasia salisburgensis), il Timo profumato e tappezzante (Thymus serpyllum) e l'Orobanche (Orobanche gracilis), curiosa pianta parassita che vegeta sugli apparati radicali delle Ginestrine (Genista tinctoria).

    La palude
    E' sicuramente il biotopo più ricco di specie animali e vegetali che si può incontrare nell'alto corso del Sile. Oggi non ne restano che alcuni, anche se significativi scampoli, mentre un tempo l'estensione della palude era considerevole e costituiva, per gli abitanti dei villaggi limitrofi, un'importante fonte aggiuntiva di reddito.
    Le bonifiche più rilevanti sono state effettuate dalla colonizzazione veneziana di queste terre, nel 1500; le più recenti si sono concluse negli anni '60, con indubbi vantaggi per la monocoltura estensiva, ma gravi perdite per la complessità e la ricchezza del territorio. Nell'alto corso del Sile cinque sono i siti in cui oggi è presente questo biotopo: le cave delle ex Fornaci di Istrana, la Palude di Morgano, le Buse di Carlesso, la Palude dell'Oasi del Mulino Cervara e quella di Canizzano. Pur essendo simili, presentano fattori di diversità: alcune sono naturali, altre naturalizzate; alcune profonde e allagate, altre semiallagate, o asciutte. In ognuna di esse, tuttavia, può essere osservata la struttura tipica di questa cenosi.

  • itinerari nella Marca TrevigianaVeneto

    Itinerari Naturalistici

    Zone della Marca

    La pianura e i confini con Venezia
    Poderi regolari, strade ortogonali, tracciati viari minuziosamente delineati: sono ancora visibili le tracce della vecchia centuria di Altino nel territorio a sud di Treviso. Città come Mogliano e Preganziol conservano ancora oggi le antiche strutture centuriate legate all’agricoltura fin dai tempi più antichi. La zona è disseminata di numerose ville e sontuose dimore edificate nel Seicento, appartenenti alle ricche famiglie nobiliari veneziane e costruite in prevalenza lungo il Sile e il Terraglio, strategiche vie commerciali. La struttura prevalentemente agricola del territorio rimane intatta fino all’epoca della dominazione austriaca con la costruzione della rete ferroviaria che cambia nettamente l’assetto della rete urbana.

    La Marca sud occidentale
    E’ attraversata dal fiume Musone e dall’alto corso del Sile, racchiusa tra il medio corso del Brenta e la destra Piave sotto i colli asolani e del Montello. La Marca sud occidentale ha radici che risalgono all’antica centuriazione romana e porta i segni dei siti fortificati medievali, delle ville patrizie e della rete ferroviaria postunitaria. Edifici sacri e ricche ville patrizie si susseguono nel territorio dando preziose testimonianze delle epoche passate. Villa Lattes di Istrana, Palazzo Ravagnini di Fossalunga, il Barcon di Vedelago, Ca’ Amata di Salvarosa, villa Emo di Fanzolo parlano ancora oggi di grandi personaggi come Andrea Palladio, Giorgio Massari, Alessandro Vittoria e delle nobili famiglie del settecento. Perla del territorio è Castelfranco Veneto per le sue antiche mura, il celebre teatro Accademico, il parco inglese e per aver dato i natali a Giorgione, di cui conserva la casa e la celebre pala all’interno del Duomo.

    Il Montello. Asolo e i colli
    Una grande pianura attraversata da un’antica strada romana, la Postumia. E’ la Marca nord occidentale, delimitata dai colli asolani, dal Montello, dal Piave, dal Monte Grappa. Di origini romane sono le due città che ancora oggi rappresentano i più importanti centri dell’area: Asolo e Montebelluna, circondate da una serie di piccoli paesi fondati in epoca medievale come presidi militari. Non mancano le ville del quattrocento, seicento e settecento sorte in località di particolare bellezza ambientale come la villa Loredan lungo la castellana e la villa di Maser. La zona conserva ancora oggi, nel territorio del Montello e del Grappa, le tracce della Grande Guerra nei cimiteri, nei musei delle città e nell’imponente sacrario militare.

    La Marca Settentrionale
    E’ racchiusa dalle Colline prealpine, dalla Valmarena e dal Cansiglio, uno dei più vasti e relativamente ben conservati boschi che esistono in Italia. Deve la sua ricchezza alla storica strada del Prosecco. La Marca settentrionale ha radici antichissime che risalgono alle civiltà paleovenete, passano le centuriazioni della Valmarena, arrivano al medioevo dei Franchi, dei vescovi conti fino alle attività della Serenissima. Chiamata Pontebbana nel tratto fino a Conegliano, la strada che collega la laguna con lo spartiacque dolomitico austriaco riprende più a nord l'originario nome ottocentesco di ‘via d'Alemagna’.
    Fitta nella zona è la presenza di presidi militari, città murate, borghi fortificati, disseminati da un gran numero di pievi e residenze patrizie. Centri del territorio sono Vittorio Veneto e Conegliano, celebre per aver dato i natali al pittore Giovanni Battista Cima. Oggi la ricchezza dell’Alta Marca è dovuta alla coltivazione della vite e alla produzione del Prosecco.

    La pianura tra il Piave e il Livenza
    La parte più orientale della Marca è compresa tra i due fiumi Piave e Livenza, principali vie di commercio affiancate dalle due antiche strade romane Postumia e Annia. La particolare morfologia del territorio fa nascere nuclei urbani all’incrocio di vie d’acqua e rotte di terra come Motta di Livenza e Portobuffolè. Ancora oggi l’insieme del territorio conserva il suo antico aspetto fatto di borghi contenuti cresciuti spesso a fianco di una chiesa o di una cappella votiva. L’area ambientale ha favorito nel tempo lo sviluppo di un tipico paesaggio rivierasco come nel caso delle ‘grave’ del Piave.

    Il mare (Jesolo)
    Il suo nome deriverebbe dalla parola Equilo, equus, città dei cavalli, e, a seconda delle trascrizioni anche Equilio, Esquilio, poi Esulo, Lesulo, Jexulo, Jexollo, oggi Jesolo. La città fu fondata durante l'Impero Romano come vicus (villaggio) su un'isola in prossimità della foce del Piave: era una delle numerose tappe dove le imbarcazioni mercantili sostavano, soprattutto d'inverno, all'interno della laguna al riparo da venti e tempeste, sul percorso che da Ravenna, porto dove s'imbarcava il grano della IX regione augustea, portava alla grande città-fortezza di Aquileia, baluardo dei confini orientali di Roma.
    Esposti alle continue invasioni barbariche (dal V secolo in poi), gli abitanti indifesi di Altino e Oderzo, del Trevigiano e del Bellunese scendendo il Piave scelsero Jesolo quale ultimo rifugio. Seguì un periodo di abbandono e decadenza che proseguì fin verso la metà del XV secolo quando la Serenissima nel 1440, interessata a conservare e sviluppare i traffici commerciali sulle vie acquee interne verso il Friuli, affidò a Liberal da Oderzo la costruzione di un manufatto che, partendo dal Piave, si raccordava al Revedoli: era quindi possibile, da Venezia, senza affrontare il mare aperto, raggiungere Caorle, e Grado. L'apertura del canale attirò anche l’attenzione di alcuni nobili che investirono le loro fortune sul territorio. Alla fine del XV secolo, infatti, avuto a livello parte del territorio equilense i nobili Gradenigo, Malipiero, Soranzo ed altri, iniziarono la bonifica, favorendo l'insediamento di molti coloni.
    Nel 1495 il Patriarca di Venezia Tommaso Donà, istituì la parrocchia di San Giovanni Battista, la più antica del Basso Piave. Il nuovo centro urbano, abbandonato l'antico sito delle Mura, si sviluppò a circa 7/800 metri da esse, nel crocevia formato dal fiume e dal canale, nei pressi della nuova chiesa. Anni dopo, nel 1930, Re Vittorio Emanuele III, diede al canale il nome storico di Jesolo.
    Oggi Jesolo, con i suoi 15 chilometri di arenile e con gli ottantamila posti letto, ospita ogni anno 10 milioni di turisti.

  • itinerari nella Marca TrevigianaVeneto

    Strada del Prosecco e vini dei colli

    Un angolo della Marca Trevigiana di rara bellezza. Percorrendo la 'terra nella quale eternamente fiorisce la vite

    L'alta Marca Trevigiana incanta per le sue colline foderate di vigneti, dove si distinguono le imponenti moli di castelli, ville e pievi. La Strada del Prosecco e vini dei colli Conegliano Valdobbiadene si snoda lungo un percorso di oltre 40 chilometri e attraversa la fascia collinare ai piedi della Prealpi trevigiane. Qui regna da oltre cento anni il Prosecco, spumante unico per piacevolezza e bevibilità. Ma occorre ricordare anche gli altri vini del territorio: i bianchi e rossi della DOC Colli di Conegliano e i passiti Torchiato di Fregona e Refrontolo, perle enologiche ormai quasi introvabili.


    La Strada parte da Conegliano, città dalle splendide architetture e dagli straordinari e ben conservati affreschi sulle facciate delle case. Da visitare il castello, che si raggiunge a piedi lungo una suggestiva stradina ciottolata, da cui si gode una vista panoramica sui vigneti circostanti.


    Poco distante si raggiunge San Pietro di Feletto, con la sua pieve romanica, custode di preziosi affreschi. La Strada raggiunge Refrontolo, uno dei più piccoli comuni della Marca Trevigiana. Oltre al Prosecco, qui si coltiva l'uva Marzemino da cui deriva un vino passito già cantato e amato da Mozart. Da non perdere la passeggiata che porta al Molinetto della Croda, antico manufatto ancora funzionante alimentato dalle acque del torrente Lierza.


    Tappa successiva, Pieve di Soligo, storico capoluogo del Quartier del Piave. Nel suo centro storico si incontrano palazzi di impronta veneziana e una parrocchiale neoclassica con una pregevole pala del '500. Nel vicino comune di Solighetto si trova la settecentesca villa Brandolini d'Adda, oggi sede del Consorzio di Tutela del Prosecco.
    La Strada prosegue verso quella che viene definita 'conca d'oro' per la sua straordinaria vocazione vinicola. A cui si aggiungono le bellezze storico architettoniche che si incontrano lungo il percorso, fra cui la più nota è sicuramente l'abbazia cistercense di Follina.


    La Strada attraversa, quindi, le colline di Guia ed entra nella ristretta zona di produzione del ricercatissimo Prosecco Superiore di Cartizze. Infine, ecco Valdobbiadene, ultima tappa del percorso. Qui ha sede la maestosa Villa dei Cedri, dove ogni anno si tiene la Mostra Nazionale dello Spumante, importante vetrina della migliore spumantistica italiana.


    Vini DOC: Conegliano Valdobbiadene Prosecco e Superiore di Cartizze; Colli di Conegliano Bianco, Rosso, Torchiato di Fregona, Refrontolo Passito.

  • TrevisoVeneto

    Treviso

    Dietro i pesanti cancelli di ville e palazzi, sotto i portici e nei giardini. E' qui che si respira la signorilità e la raffinatezza di Treviso. Mentre una calda luce pennella le piazzette ciottolate, i vicoli silenziosi e le facciate della case affrescate.

    Treviso e la sua provincia: un inno alla gioia in cui dominano bellezza e cultura.
    "La Marca gioiosa et amorosa", come già anticamente era chiamata, è un armonico equilibrio tra città e campagna.

    E oggi conserva una dimensione umana grazie al suo lento incedere, quasi scandito dal fluire delle acque dei fiumi Sile e Cagnan.

    Una città dove è semplicemente piacevole passeggiare ammirando case affrescate, chiese e palazzi.

    Un'atmosfera magica che prende per mano il turista e lo accompagna nelle "osterie" cittadine per ritrovare il gusto dell'allegria e della cortesia dei trevigiani.

    Antiche mura veneziane ancora la cingono, e del suo passato Treviso conserva un patrimonio monumentale, storico e artistico di grande valore e dal sapore medievale.

    Come gli eleganti palazzi in Piazza dei Signori, luogo di incontro e di "ciacole" per tutti i trevigiani. Tra questi spicca il Palazzo dei Trecento, edificio del XIII secolo e monumento più rappresentativo della città.

    Pregevoli le architetture delle chiese.

    Tra queste il Duomo, ampio complesso dall'imponente facciata neoclassica, la Chiesa domenicana di S. Nicolò e la Chiesa di Santa Caterina dove si ammirano i meravigliosi affreschi della Storia di Sant'Orsola, di Tomaso da Modena.

    Passeggiando per il centro storico di Treviso si resta incantati davanti alla Casa dei Carraresi, con la sua sobria facciata romanica e le eleganti bifore e trifore, oggi sede di importanti mostre a livello internazionale.

    Poco distante è la Loggia dei Cavalieri, una singolare costruzione quadrilatera con archi a tutto sesto su tre lati, poggiati su esili colonne e capitelli in pietra viva.

    Treviso è molto celebre anche per i suoi affreschi.

    Le facciate delle dimore di epoca medievale hanno caratteristici motivi geometrici, a finte tappezzerie o a finti mattoni, oppure composizioni figurative a soggetto sacro, allegorico e mitologico.

    Una città d'arte per vocazione, insomma, un'anima che si lascia scoprire poco a poco, in un gioco di elegante seduzione.

    Per avere ulteriori informazioni e per trovare risorse utili a pianificare una gita a Venezia, consulta anche la sezione links di questo sito.

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  • altroVeneto

    Venezia

    E' una città che va a piedi e che bisogna scoprire a piedi, magari perdendosi in quel magico labirinto fatto di calli, campielli, campi e rii. Respirando un'atmosfera che sa di paesi lontani.

    Venezia è la città magica per eccellenza, uno dei palcoscenici più straordinari dove la storia e l'arte si riflettono nelle acque tranquille della Laguna.
    Qui tutto è romanticismo, poesia, malinconia...

    Talmente tanto si è scritto di Venezia che pare superfluo ricordare che è una città unica al mondo, e che è stata giustamente posta dall'UNESCO tra i patrimoni dell'umanità non solo per le sue ricchezze artistiche, ma anche per la straordinaria compenetrazione tra attività dell'uomo e paesaggio naturale delle lagune.

    Un unicum, dunque, il cui destino è stato sempre legato all'acqua: quella della laguna e quella del mare.

    Ogni isola è stata strappata alla sua forza devastante e occulta e l'ambiente, inizialmente ostile, venne compreso, rispettato e modellato con giudizio.

    Grazie al mare i veneziani hanno sopperito alla mancanza di terre coltivabili, di materie prime, e la flotta nata come strumento di sussistenza si è trasformata in fonte di potenza e ricchezza.

    Il colore dell'acqua, la sua capacità di riflettere il cielo, le facciate dei palazzi affrescati dai maggiori pittori dell'epoca, Tiziano, Bellini, Giorgione... il colore veneziano che nasce dall'acqua e diviene una peculiarità da contrapporre al disegno fiorentino: anche nell'arte il destino della città legato a quello del suo ambiente.

    La stessa architettura riprende i temi del mare: le carene delle navi vengono riprese nelle sommità delle chiese, le decorazioni a tortiglione che abbelliscono i portali gotici, i marmi e le statue che adornano su palazzi e case, tutto qui racconta di lontane basi marittime, di proficui commerci, di guerre.

    Oggi, le pietre di Venezia sono lì come un immenso libro che racconta una grande storia.

    Per capire a fondo questa città occorre abbandonare i tradizionali percorsi turistici, perdersi in quel labirinto in cui terra e acqua si intrecciano e si fondono continuamente.
    Perché in ogni stagione Venezia assicura emozionanti incantesimi.

    E la notte, in quel silenzio misterioso che solo qui è possibile, la città diventa ancora più straordinaria e sognante, lasciandoci il tempo di abbandonarci al romanticismo, alla poesia e alla malinconia...

    Per avere ulteriori informazioni e per trovare risorse utili a pianificare una gita a Venezia, consulta anche la sezione links di questo sito.

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  • itinerari sul SileVeneto

    A Venezia in barca lungo il fiume Sile

    A Venezia in barca
    dal Fiume Sile alla Laguna - itinerari fluviali e lagunari
    Una crociera con le Motonavi di Glauco, Leo e Michele Stefanato, figli di figli di barcaioli del Sile, è il modo migliore per scoprire il fascino sottile di questo fiume immerso nel verde e ricco di storia.
    Potete scegliere qualsiasi personalizzazione: giorno dell'escursione, orari e luogo di partenza ed arrivo, itinerari a scelta e siamo attrezzati per ricevimenti e banchetti.
    Le Motonavi sono attrezzate per convegni, riunioni di lavoro, matrimoni con servizio a buffet, escursioni notturne estive, con musica e animazioni etc.
    Per informazioni visita il sito internet:
    www.navigazionestefanato.it

  • itinerari sul SileVeneto

    Noleggio barche da diporto senza patente

    Imbarcazioni a propulsione elettrica facili da guidare, senza patente!
    Possono ospitare fino a sette passeggeri a bordo in comodità. Assolutamente silenziose e non inquinanti
    sono l'ideale per godersi la natura in tutta tranquillità.
    Quale migliore via quindi se non quella di scivolare dolcemente sull'acqua a bordo di natanti a propulsione elettrica assolutamente silenziose e ad emissioni inquinanti pari a zero?

    Interagire visivamente ed emotivamente con tutto quello cheil fiume Sile in una sua continua metamorfosi ci può insegnare, così da trasformare le esperienze in conoscenza sviluppando una coscienza sociale che permetta di apprezzare e soprattutto rispettare la natura.

    Sito internet: www.barchiamo.eu

  • altroVeneto

    Centro Ippico Il Cristallo

    Il circolo ippico del Cristallo, affiliato FISE, è situato in una posizione comoda e facilmente raggiungibile in quanto si trova vicino a 2 uscite autostradali e a pochi chilometri da Treviso e da Venezia. Al circolo ippico del Cristallo sia il cavaliere principiante che
    quello esperto potranno trovare l'ambiente migliore e scegliere l'istruttore federale più adatto alle proprie esigenze. Il circolo ippico del Cristallo durante l'anno organizza svariate manifestazioni equestri.

    Scuderie
    La moderna struttura può ospitare fino a 400 cavalli in comodi box dotati di beverino e mangiatoia.

    Strutture
    2 maneggi coperti in sabbia 80X40 65X22
    2 maneggi all'aperto in sabbia 100X60 50X80
    2 giostre
    tondino
    ampi paddok
    bar ristorante

    Servizi
    Pensione cavalli
    Istruttori federali
    Concorsi ippici s.o.
    Gare western
    Dressage
    Rassegne
    Stage
    =====================================
    "IL CRISTALLO"
    Via Francesco Baracca 13
    Casale sul Sile (Treviso) - ITALY
    Tel. +39 0422 827028

  • itinerari in biciclettaVeneto

    La via Claudia Augusta Altinate

    Partendo da Altino, seguendo il percorso dell'antica Claudia Augusta ci si lasciano alle spalle l'aria e i profumi della Laguna Veneta e si sale verso nord: siamo nella zona dove le fresche acque del Sile, il cui alveo è interamente tutelato da un Parco Regionale insieme ad alcune riserve naturali ai suoi margini, rallentano la loro limpida discesa verso il mare e formano svariati meandri.

    Si punta verso il corso attuale del fiume Piave attraversando i comuni di Meolo, Roncade, Silea, San Biagio di Callalta, Carbonera.
    La città di Treviso con i suoi mulini rimane a est, e mentre sullo sfondo le alture del Montello e le Prealpi rendono la loro presenza più evidente il fiume comincia a comparire nei toponimi di Maserada sul Piave e Breda di Piave, così come nella denominazione di origine controllata omonima dei pregiati vini della zona.
    Proprio qui si trova l'Oasi del Codibugnolo, interessante area protetta dalle peculiari caratteristiche floristiche.

    Ci si dirige poi proprio verso il Montello, incontrando dopo Spresiano il comune di Nervesa della Battaglia: come altri nei dintorni, e come la piana dove sono situati, deve il nome alla fondamentale e cruenta lotta che portò alla conclusione della Prima Guerra Mondiale per l'Italia e in cui si contarono migliaia di morti da ambo le parti.
    E' qui, in località Marcatelli, che la Via doveva attraversare il Piave.

  • altroVeneto

    Golf: l'imbarazzo della scelta

    Descrizione
    Siete appassionati di golf? O volete solo praticare un pò di sport all´aria aperta?

    L´occasione che fa per voi è un weekend di golf, due giorni per praticare golf nei campi più belli del veneto e pernottare in una struttura d´elite dalle atmosfere lussuose ricercata nei dettagli.

    Arriverete al Relais Ca' Serena il venerdì sera e sarete accolti dallo staff che vi mostrerà la camera che vi sarà assegnata. La camera è dotata di ogni comfort ed è una vera oasi di quiete, dove trascorrere le serate in intimità!

    Il mattino seguente, dopo colazione, vi recherete al golf club che preferirete, potendo scegliere tra quelli più vicini (Villa Condulmer o L'Ancora) o quelli più rinomati come quello di Asolo. Essendo le distanze ridotte, avrete a disposizione tutta la giornata per giocare a golf.

    La giornata seguente è tutta per voi: la potete trascorrere dedicandovi a ciò che più vi piace, rilassarvi o approfittarne per visitare la vicina Venezia, città ricca di storia e di cultura.

    Clicca qui per vedere l'elenco dei golf club

Relais Ca' Serena

Ca’ Serena è un elegante struttura di epoca seicentesca, inserita in un podere di 15 ettari, che offre alloggio in 12 confortevoli ed eleganti appartamenti con bagno.

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Location ideale

A pochissimi chilometri da Venezia e Treviso, Ca’ Serena è un luogo ideale per fare molte escursioni nelle varie località venete come Treviso, Venezia, Asolo, Conegliano, Oderzo, Castelfranco, Jesolo, Cortina D’Ampezzo, Padova, Vicenza e Verona.

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