itinerari turistici
Itinerari Naturalistici
Zone della Marca
La pianura e i confini con Venezia
Poderi regolari, strade ortogonali, tracciati viari minuziosamente
delineati: sono ancora visibili le tracce della vecchia centuria di
Altino nel territorio a sud di Treviso. Città come Mogliano e
Preganziol conservano ancora oggi le antiche strutture centuriate
legate all’agricoltura fin dai tempi più antichi. La zona è disseminata
di numerose ville e sontuose dimore edificate nel Seicento,
appartenenti alle ricche famiglie nobiliari veneziane e costruite in
prevalenza lungo il Sile e il Terraglio, strategiche vie commerciali.
La struttura prevalentemente agricola del territorio rimane intatta
fino all’epoca della dominazione austriaca con la costruzione della
rete ferroviaria che cambia nettamente l’assetto della rete urbana.
La Marca sud occidentale
E’ attraversata dal fiume Musone e dall’alto corso del Sile, racchiusa
tra il medio corso del Brenta e la destra Piave sotto i colli asolani e
del Montello. La Marca sud occidentale ha radici che risalgono
all’antica centuriazione romana e porta i segni dei siti fortificati
medievali, delle ville patrizie e della rete ferroviaria postunitaria.
Edifici sacri e ricche ville patrizie si susseguono nel territorio
dando preziose testimonianze delle epoche passate. Villa Lattes di
Istrana, Palazzo Ravagnini di Fossalunga, il Barcon di Vedelago, Ca’
Amata di Salvarosa, villa Emo di Fanzolo parlano ancora oggi di grandi
personaggi come Andrea Palladio, Giorgio Massari, Alessandro Vittoria e
delle nobili famiglie del settecento. Perla del territorio è
Castelfranco Veneto per le sue antiche mura, il celebre teatro
Accademico, il parco inglese e per aver dato i natali a Giorgione, di
cui conserva la casa e la celebre pala all’interno del Duomo.
Il Montello. Asolo e i colli
Una grande pianura attraversata da un’antica strada romana, la
Postumia. E’ la Marca nord occidentale, delimitata dai colli asolani,
dal Montello, dal Piave, dal Monte Grappa. Di origini romane sono le
due città che ancora oggi rappresentano i più importanti centri
dell’area: Asolo e Montebelluna, circondate da una serie di piccoli
paesi fondati in epoca medievale come presidi militari. Non mancano le
ville del quattrocento, seicento e settecento sorte in località di
particolare bellezza ambientale come la villa Loredan lungo la
castellana e la villa di Maser. La zona conserva ancora oggi, nel
territorio del Montello e del Grappa, le tracce della Grande Guerra nei
cimiteri, nei musei delle città e nell’imponente sacrario militare.
La Marca Settentrionale
E’ racchiusa dalle Colline prealpine, dalla Valmarena e dal Cansiglio,
uno dei più vasti e relativamente ben conservati boschi che esistono in
Italia. Deve la sua ricchezza alla storica strada del Prosecco. La
Marca settentrionale ha radici antichissime che risalgono alle civiltà
paleovenete, passano le centuriazioni della Valmarena, arrivano al
medioevo dei Franchi, dei vescovi conti fino alle attività della
Serenissima. Chiamata Pontebbana nel tratto fino a Conegliano, la
strada che collega la laguna con lo spartiacque dolomitico austriaco
riprende più a nord l'originario nome ottocentesco di ‘via d'Alemagna’.
Fitta nella zona è la presenza di presidi militari, città murate,
borghi fortificati, disseminati da un gran numero di pievi e residenze
patrizie. Centri del territorio sono Vittorio Veneto e Conegliano,
celebre per aver dato i natali al pittore Giovanni Battista Cima. Oggi
la ricchezza dell’Alta Marca è dovuta alla coltivazione della vite e
alla produzione del Prosecco.
La pianura tra il Piave e il Livenza
La parte più orientale della Marca è compresa tra i due fiumi Piave e
Livenza, principali vie di commercio affiancate dalle due antiche
strade romane Postumia e Annia. La particolare morfologia del
territorio fa nascere nuclei urbani all’incrocio di vie d’acqua e rotte
di terra come Motta di Livenza e Portobuffolè. Ancora oggi l’insieme
del territorio conserva il suo antico aspetto fatto di borghi contenuti
cresciuti spesso a fianco di una chiesa o di una cappella votiva.
L’area ambientale ha favorito nel tempo lo sviluppo di un tipico
paesaggio rivierasco come nel caso delle ‘grave’ del Piave.
Il mare (Jesolo)
Il suo nome deriverebbe dalla parola Equilo, equus, città dei cavalli,
e, a seconda delle trascrizioni anche Equilio, Esquilio, poi Esulo,
Lesulo, Jexulo, Jexollo, oggi Jesolo. La città fu fondata durante
l'Impero Romano come vicus (villaggio) su un'isola in prossimità della
foce del Piave: era una delle numerose tappe dove le imbarcazioni
mercantili sostavano, soprattutto d'inverno, all'interno della laguna
al riparo da venti e tempeste, sul percorso che da Ravenna, porto dove
s'imbarcava il grano della IX regione augustea, portava alla grande
città-fortezza di Aquileia, baluardo dei confini orientali di Roma.
Esposti alle continue invasioni barbariche (dal V secolo in poi), gli
abitanti indifesi di Altino e Oderzo, del Trevigiano e del Bellunese
scendendo il Piave scelsero Jesolo quale ultimo rifugio. Seguì un
periodo di abbandono e decadenza che proseguì fin verso la metà del XV
secolo quando la Serenissima nel 1440, interessata a conservare e
sviluppare i traffici commerciali sulle vie acquee interne verso il
Friuli, affidò a Liberal da Oderzo la costruzione di un manufatto che,
partendo dal Piave, si raccordava al Revedoli: era quindi possibile, da
Venezia, senza affrontare il mare aperto, raggiungere Caorle, e Grado.
L'apertura del canale attirò anche l’attenzione di alcuni nobili che
investirono le loro fortune sul territorio. Alla fine del XV secolo,
infatti, avuto a livello parte del territorio equilense i nobili
Gradenigo, Malipiero, Soranzo ed altri, iniziarono la bonifica,
favorendo l'insediamento di molti coloni.
Nel 1495 il Patriarca di Venezia Tommaso Donà, istituì la parrocchia di
San Giovanni Battista, la più antica del Basso Piave. Il nuovo centro
urbano, abbandonato l'antico sito delle Mura, si sviluppò a circa 7/800
metri da esse, nel crocevia formato dal fiume e dal canale, nei pressi
della nuova chiesa. Anni dopo, nel 1930, Re Vittorio Emanuele III,
diede al canale il nome storico di Jesolo.
Oggi Jesolo, con i suoi 15 chilometri di arenile e con gli ottantamila
posti letto, ospita ogni anno 10 milioni di turisti.